Arouet pagaiava risolutamente verso la missione cattolica di Maria SS della Foresta. Aveva attraversato il grande fiume per arrivare sulla sponda della civiltà, dove avrebbe certamente trovato un medico in grado di curarlo.

Lo sciamano del villaggio aveva cercato dovunque le erbe più rare, le aveva raccolte con la luna nuova, essiccate e polverizzate, bollite a lungo, ma il mal di testa di Arouet non passava.

Aveva subito due anni prima una tremenda botta sul collo nella caduta del palo centrale della sua capanna ad opera di una tempesta monsonica e non si era mai rimesso del tutto. Il lavoro nei campi e nella foresta in quelle condizioni era diventato una tortura, doveva fare qualcosa. Gli avevano detto che il capo della missione possedeva un farmaco miracoloso, e aveva deciso di provarlo anche se nei confronti di ciò che avveniva sull’altra sponda, la civiltà, sentiva una precisa diffidenza.

Non era però una persona chiusa ad esperienze diverse, anche radicalmente diverse da quelle che costituivano il suo sottofondo culturale. D’altronde tutto il mondo del suo popolo gli andava stretto, le regole sociali troppo rigide, le tradizioni intoccabili. Da quando avevano piazzato il ripetitore sull’ altra sponda del fiume riuscivano a ricevere gli echi del “mondo civile”, persino di quando in quando a collegarsi con internet.

La curiosità di approfondire tantissime cose che aveva percepito in quello strano mondo “civile” lo spinse ad accelerare il contatto con la missione, la punta più avanzata di quel mondo misterioso.

Lo accolse direttamente il capo missionario, padre Francesco. Ascoltò con attenzione il caso clinico e decise che era il caso di prescrivere 500 mg di Aspirina Bayer.

D’altronde si trattava dell’unico farmaco che possedessero, ne avevano portato una cassa da 500 scatole convinti che andasse bene per la maggior parte delle patologie tropicali, assieme al buon vecchio bicarbonato di sodio, e in ogni caso costava poco e faceva fare buona figura con gli indigeni.

Dopo un’ora Arouet era guarito dal mal di capo e, felice e riconoscente, riattraversò il fiume per tornare a al villaggio.

Purtroppo dopo due  giorni il problema si ripresentò ed Arouet si ripresentò alla missione, e da allora ogni due-tre giorni fu costretto ad attraversare il fiume per avere la sua pilloletta.

A questo punto Padre Francesco gli fece una bella proposta: avrebbe avuto abbondanti scorte di Aspirina, dono del Signore, ma solo se si fosse convertito alla vera religione, quella di Cristo Gesù.

Arouet non ebbe alcuna remora di fondo: da un lato era fondamentalmente aperto a nuove esperienze di vita, dall’altra la religione tribale della sua famiglia di origine lo lasciava alquanto sospettoso. Il loro grande Dio Sole, signore del mondo, ad intervalli sempre più frequenti, si comportava come peggio non avrebbe potuto: dopo mesi e mesi di ininterrotta e opprimente presenza che tutto essiccava e bruciava, scompariva per far posto a piogge torrenziali e cicloni monsonici devastanti. E questo malgrado fervide preghiere, sacrifici, cerimonie continue e quant’altro immaginabile. Non era certo un bel comportamento….

Disse a padre Francesco: spiegami bene, ma veramente a fondo, di che si tratta, ti  darò una risposta.

Aiutato dal suo vice, il vecchio teologo padre Joseph, il padre iniziò ad esporre i fondamenti della sua religione cattolica apostolica romana, a partire dalla figura dell’unico vero Dio, il Dio Signore.

A dire il vero, il Signore era, si, uno, ma in realtà erano tre, visto che bisognava aggiungere suo Figlio e una strana cosa che si chiamava Spirito Santo. A parte, ma sempre di rango divino, bisognava aggiungere Maria madre del Figlio, così fanno quattro.

Non lo capisco, disse Arouet, non mi avevate detto che la vostra è una religione monoteista?

Non c’è niente da capire, risposero i due preti, è così e basta. Tu, ed anche noi e tutti gli altri, siamo troppo miseri per capire cose così straordinarie.

Vabbè, rispose il nativo, andiamo avanti. Come si è sviluppata la storia del figlio di Dio?

Devi sapere che Il Signore è sempre stato e sempre sarà. Viene dall’infinito e andrà verso l’infinito.

A un certo punto decise di creare il mondo, ci mise sei giorni, e al settimo si riposò. Creando il mondo creò l’uomo, Adamo, e la donna, Eva, che però ben presto si permisero di disubbidirgli, ed allora lui condannò loro ma sopratutto anche i loro figli e discendenti a pene perpetue.

Che c’entrano i figli? disse Arouet. Questo non possiamo capirlo, comunque i teologi hanno scritto circa 70 milioni di pagine su questa questione ed hanno spiegato tutto. Andiamo avanti.

Dopo circa 300.00 anni dalla creazione dell’uomo, Dio decise di salvare l’umanità che a causa di Adamo ed Eva si era messa nei guai, e per fare questo decise di creare un figlio sulla terra.

Non a caso lo chiamò il Salvatore, o anche Cristo o Gesù.

Ma non mi pare, disse Arouet, che tra prima dell’arrivo del Salvatore e dopo ci sia stata una grande differenza, per quello che possa avere capito dalla storia. Si, va bene, dissero i preti, ma solo perchè gli uomini non hanno voluto seguire i comandamenti del Signore.

Ma perchè Dio onnipotente non li ha costretti? Che ci voleva per uno come lui? Bastava un clic!  Vedi, si sentì rispondere, gli uomini sono forniti del libero arbitrio, come hanno affermato e dimostrato 47 milioni di pagine dei teologi, e perciò peggio per loro che ne fanno un pessimo uso. Tu stai zitto perchè non sei in grado di capire certe cose troppo elevate.

Vabbè, disse Arouet, a me pare na strunzata, ma almeno spiegatemi questo: nei milioni di anni prima dell’arrivo del Figlio, la Trinità Santissima com’era fatta? Il Figlio non c’era ancora, la Madonna non era nata, sarà stata  al massimo una Santissima Binità. Stai veramente tirando fuori discorsi senza senso, possiamo pregare Dio che ti permetta di accettare le verità teologali senza stare a tirare fuori questi fuorvianti e sacrilegi discorsi di logica. La logica è cosa misera e meschina rispetto alla immensa grandezza di Dio Signore Uno e Trino. Buttala via nel WC ed accetta le verità vere ed eterne. Che Dio ti apra la tua meschina e fallace mente. Pregheremo per te.

Andiamo avanti, disse Arouet, io cercherei di capire una cosa: già nei confronti del nostro dio Sole, avevo molto da ridire, con la questione che a causa delle avversità atmosferiche ci condanna alla fame, alle carestie con morte di innocenti e sopratutto dei bambini, gli innocenti tra gli innocenti. Non vuole eliminare le malattie, non vuole eliminare la follia degli uomini violenti che si armano per impossessarsi dei beni degli altri, non elimina le catastrofi naturali. Ma non è che il vostro Dio faccia molto di meglio, o è impotente rispetto al Male, o peggio ancora se  ne frega e permette lo scatenarsi delle forze più malvagie. Non so chi, ma ricordo di uno che disse che l’unica attenuante che ha Dio sia quella di non esistere.

Basta, smetti subito, dissero in coro i due religiosi. Se qualcosa non va per il verso giusto secondo il miope vedere dell’uomo, stai assolutamente certo che esiste una visione superiore, enormemente superiore, all’interno della quale quelle cose che a te appaiono come un male sono in realtà un bene.

Anche la morte di un bimbo? Certo, anche quella rientra in un disegno infinitamente superiore e noi, miseri esseri, mai potremo attingere alla beatifica visione del Bene Assoluto finchè non saremo stati ammessi al Seggio Supremo. L’essere viatore non può attingere la visione beatifica, come disse monsignor Pesce, e basta. Devi, assolutamente devi, pregare Dio che ti apra la mente e ti faccia smettere di adoperare quei meschini e fallaci strumenti del ragionamento che continui ostinatamente ad adoperare.

Abbiamo ricostruito sinteticamente, in poche righe, un dibattito sempre più acceso durato  mesi. La sera Arouet si rimetteva in canoa e rientrava al villaggio dove trovava uno dei pochi doni del governo, un gruppo elettrogeno con il quale tramite un’antenna parabolica ed un vecchio ma efficiente TV a tubo catodico, riuscivano ad agganciare una infinità di canali ed a connettersi, con ingegnosi accorgimenti, alla rete. Praticamente costringeva i suoi amici a sorbire decine di trasmissioni in lingue misteriose ma di cui egli riusciva ad intendere almeno il senso di fondo, e tanto gli bastava. Tutto sommato, la spinta all’approfondimento dei temi che gli stavano a cuore gli dava una carica che gli rendeva accettabile persino il ricorrente dolore cervicale non più lenito dagli antidolorifici che i missionari per punire la sua riluttanza non gli fornivano più.

Studiava anche le altre grandi religioni, più o meno monoteistiche, ed anche le altre, ma non trovava risposte fondamentalmente diverse da quelle che gli fornivano Francesco e Joseph. Ne individuava la sostanziale uniformità di pensiero, quando riusciva a tralasciare gli aspetti formali e folklorici, cosa che ormai aveva imparato a fare molto bene.

Preferiva allora intervallare i suoi studi teologici con quelli sulla evoluzione di homo sapiens che gli davano in realtà ben altre soddisfazioni e spunti di approfondimento.

Mesi passati tra motori di ricerca, enciclopedie on line, canali satellitari, a frugare tra fisica e metafisica, logica, evoluzionismo e creazionismo.

E venne il momento del chiarimento finale.

Una sera venne di nuovo fuori la questione della nascita del Salvatore e del suo ruolo sulla terra in questi ultimi 2000 anni. Intanto Arouet voleva capire chi fosse il Padre e che ruolo aveva avuto Maria in tutta la vicenda. Si sentì dire che il padre di Cristo era, si, il Padre ma in realtà non il Padre-Padre bensì la terza misteriosa figura, lo Spirito Santo, travestito da Angelo. Lo avevano sancito decine di Concilii, guai a metterlo in dubbio, qua c’era puzza di eresia, era certamente il Maligno che aveva preso dimora nel corpo di Arouet, semmai c’era bisogno di una disinfestazione da parte di un esorcista bravo. Avrebbero richiesto Padre Pio da Gonzaga, visto che quello da Petralcina era stato fatto Santo e non esercitava più. “In altri tempi avremmo chiesto l’ intervento della Santa Inquisizione, e nessuno ti avrebbe tolta una lenta cottura allo spiedo, purtroppo ora non si può”.

A questo punto il nostro ex buon selvaggio non riuscì a tenersi più:

“Amici miei, ci ho riflettuto a lungo, anche troppo, ma tutte queste storielle di cui cianciate da mesi, mi hanno profondamente offeso. Da  due milioni o più di anni il genere Homo si è evoluto ininterrottamente. Trecentomila anni fa si è sviluppato Homo Sapiens ed ha iniziato ad evolversi attenuando il suo iniziale  status ferino fino a sviluppare un sistema logico cognitivo e relazionale sempre più approfondito e fecondo di ulteriori sviluppi, in corrispondenza allo sviluppo genetico della neurocorteccia. Si è visto pure che alcuni individui o ceppi di individui posseggono cospicue percentuali di DNA del precedente e meno evoluto Homo Nehandertalensis e mediamente in corrispondenza neurocortecce più sottili e capacità logico relazionali più ridotte, ma ciononostante il percorso evolutivo dell’umanità rimane sempre positivo e rivolto ad una crescente socializzazione.

Non intendo per nessun motivo sacrificare millenni di sviluppo evolutivo e di corrispondente sviluppo logico critico. Non intendo per nessun motivo bruciare secoli di evoluzione logico-scientifica tornando a paradossali leggende che sarebbe meglio il caso di definire ridicole stupidaggini.

Tonnellate di carta e fiumi di inchiostro hanno costruito una cosa, la teologia, che si basa sul nulla: sul presunto ente di cui non solo non si può dimostrare l’esistenza, ma si può immediatamente dimostrare la non-esistenza, per es. in base al principio di contraddizione tra Male e Bene.

Così come per me hanno chiuso i sacerdoti del mio villaggio con le stupidaggini sul dio Sole, avete chiuso anche voi, sacerdoti giudaico-cristiani-islamici, tanto simili da scannarvi da millenni per il predominio sulle povere coscienze degli sprovveduti.

Rivendico la mia dignità di essere raziocinante, andate a raccontare le vostre storielle a qualche povero microcefalo, non importa se in senso fisiologico o culturale, seguace del dio Denaro, o del dio Pallone, o della dea Razza, sarà felice di affiancare il vostri 4 Dei, e l’infinita pletora dei vostri vari Santi, Beati ed Angeli, ai suoi.

E poi, smettetela con questi trucchetti dialettici buoni per bambini scemi: non fate altro che tentare di dimostrare l’esistenza dell’entità metafisica partendo dal postulato della esistenza di un’altra entità altrettanto metafisica, il Maligno, che  si insinuerebbe nella nostra mente tentando di fare prevalere il subdolo e nefasto tarlo del ragionamento. Ma andate definitivamente a quel paese!   ”

Uscì da quella vicenda riflettendo sul fatto che mentre un credente si sente profondamente offeso da chiunque osi irridere la sua fede, le istituzioni religiose si permettono di sciorinare le loro verità incuranti di offendere la dignità di chi usa, e osa, riflettere con gli strumenti della logica, che viene, essa si, irrisa e calpestata da tutta l’impalcatura delle dottrine teologali.

Non abbiamo notizie precise sul seguito della vicenda alla missione di Maria SS della Foresta. Sappiamo però che tra il personale che aveva seguito l’evolversi dello scontro almeno metà decise di abbandonare la missione ed andò  a fare volontariato a Medici Senza Frontiere, gli altri si fecero esorcizzare da Padre Pio da Gonzaga, prontamente intervenuto a sterilizzare l’ambiente infetto, sperando di rimuovere per sempre quei terribili tarli che l’indio intellettuale aveva inoculato nei loro encefali.


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