GRETA

Premesso intanto che coloro i quali per primi rilevarono come l’uomo, agendo sotto la spinta delle leggi ferree del capitalismo, si apprestava a devastare l’ambiente nel quale vive, furono Karl Marx nel Capitale, (e non solo…), Friedrich Engels in Dialettica della natura, dobbiamo osservare che il problema fu poi appena sfiorato nella prima metà del xx° secolo, sommerso dalla entusiasmante corsa ad un presunto progresso tecnologico.

Dobbiamo aspettare i lavori di Barry Commoner del ’58 con la sua critica feroce alla nuclearizzazione civile e militare del pianeta, e poi a quelli del ’68 che estendevano la denunzia della devastazione a tutti gli altri aspetti della produzione di merce per la realizzazione di profitto, per avere di nuovo segnali della consapevolezza della tragedia imminente.

Da quella data in poi, la consapevolezza della necessità di frenare la corsa folle al dissesto planetario ha assunto un carattere sempre più generalizzato, fondato su esperienze tragicamente concrete di sempre più vasti strati delle popolazioni di tutto il mondo.

In questa situazione diffusa è bastata una ragazzina sedicenne che ha avuto il coraggio di dire 4 parole:

“IL RE E’ NUDO” ! per fare da catalizzatore di una situazione più che matura.

Non abbiamo la benché minima idea di cosa la piccola svedese abbia in testa per “SALVATAGGIO DEL PIANETA”. Probabilmente l’ambiente riformista e socialdemocratico nel quale si è formata le suggerirà la necessità di una serie di riforme che tentino di realizzare una economia capitalista ecocompatibile, probabilmente non sarà in grado di comprendere la totale incompatibilità del permanere delle leggi del mercato con la salvaguardia dell’ ecosfera, ma tutto questo poco importa, almeno per ora.

Quella che e’ certa è l’ondata di odio feroce che gli ambienti del vecchio e del nuovo fascismo hanno riservato alla ragazzina, dagli insulti feroci e disgustosi di prima pagina della stampa più ributtante fino agli intenti omicidi proclamati in TV da vecchie carcasse fasciste come la Magli.

Ma la piccola Greta non è né uno strumento eterodiretto in mano a misteriose potenze giudoplutaicomassoni (apolide certamente oltretutto), né una povera ammalata mentale, né una pedina nelle grinfie di una famiglia che la esibisce a fini di lucro come una scimmia ammaestrata.

Greta è solo un cerino nella prateria.


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