RELAZIONE AL SEMINARIO TENUTO A CATANIA, SALA CENTOFIORI, IL 22.09.2019 – SLIDES

SENZA LOTTA AL CAPITALE L’AMBIENTALISMO E’ GIARDINAGGIO (C. Mendes)

Prof. Alberto Mannino

•Al di la di ogni ragionevole dubbio, i primi ambientalisti nei termini moderni del problema furono Marxed Engels che scrissero cose mirabili sull’uso dei suoli e sul dissesto indotto dai colonizzatori. Forniremo a chi fosse interessato una ampia documentazione.

•Non potevano prevedere le dimensioni future del problema che avrebbe creato la insostenibilità totale del sistema produttivo.

Prima misurazione della concentrazione di CO2 nell’atmosfera e prima previsione di aumento della temp. dovuta alla combustione del carbone: Arrenius1896

•Primi allarmi per l’integrità del pianeta e la sopravvivenza del genere umano negli anni’50: Barry Commoner, biologo, contro l’inquinamento radioattivo dovuto agli esperimenti nucleari.

•Contestazione all’interno del mondo capitalistico: cominciano a porsi in modo problematico i temi posti dallo sviluppo ad oltranza, nel 1968 nasce il club di Roma (Aurelio Peccei, Alexander King e vari altri dirigenti d’impresa, ricercatori ed economisti) e nel ’72 veniva pubblicato “I limiti dello sviluppo” e sullo stesso filone, nel ’78 “La delusione tecnologica”.

•Commoner“Il cerchio da chiudere” in Italia nel ’71: elemento traumatico per quella minoranza che cominciava a comprendere la rilevanza dei problemi in gioco.Lo stesso anno usciva a Cambridge, Mass. l’opera fondamentale di Georghescu Roegen“ la legge dell’entropia ed il processo economico”, fondamento, tra l’altro, dei successivi lavori di Amata e Notarrigo sull’ isomorfismo tra sistema termodinamico e sistema produttivo.

•Ambientalismo mistico e individualista : da:(David Holmgren, Permacultura, dallo sfruttamento all’integrazione. Progettare modelli di vita etici, stabili e sostenibili)-1978

Definizioni

AMBIENTE:L’INSIEME DITUTTO CIO’ CHE CI CIRCONDA:

•AMBIENTE FISICO (MATERIA ED ONDE ELETROMAGNETICHE, RESTO DELL’UNIVERSO),

•BIOSFERA,

•UOMO,

•PRATICHE ADOPERATE DALL’UOMO DAL SUO INSEDIAMENTO SULLA TERRA E QUINDI REGIMI SOCIALI.

  • FISICA:COME SCIENZA DELLA MATERIA, NELLE SUE VARIE SPECIALIZZAZIONI, AD ES:

•QUELLA DELLA CHIMICA,

•DELLA BIOCHIMICA,

•DA CUI SI DEDUCE LA BIOLOGIA (SCIENZA DELLA MATERIA VIVENTE)

•E DA CUI SI DEDUCE A SUA VOLTA LA MEDICINA, COME FISIOLOGIA E PATOLOGIA.

ECONOMIA :COME SCIENZA DELLA CREAZIONE, DELL’ACCUMULAZIONE E DELLA DISTRIBUZIONE DEI BENI MATERIALI.

Schema dei flussi energetici sole –atmosfera –terra-universo

Dati essenziali per un corretto inquadramento del problema

•La quantità di energia–Dal Sole arriva sulla Terra una enorme quantità di energia. Ometto i valori . Per fortuna l’atmosfera ne riflette o assorbe (effetto serra), (ozono) circa il 55%

•La dispersione -Fortunatamente durante la notte la massima parte di questa energia viene irradiata verso il resto dell’universo SE RIESCE AD ATTRAVERSARE LIBERAMENTE L’ATMOSFERA (effetto serra)

•L’accumulo–La cattura di quantità crescenti di energia altera l’equilibrio fisico tra assorbimento ed emissione energetica.

•La cattura SPONTANEA avviene attraverso la fotosintesi clorofilliana e l’energia radiante viene trasformata in energia chimica e accumulata (circa il 2% ).

•Nei millenni questa massa si è fossilizzata sotto forma di CARBONE, PETROLIO, GAS NATURALE.

I consumi

•È evidente che la combustione in pochi decenni di energia accumulata in milioni di anni non può che alterare profondamente e catastroficamente gli equilibri chimici e termici.

•Trump e tutti i negazionisti trumpiani sono puramente e semplicemente CRIMINALI.

•I costi dei combustibili fossili: malgrado ricerca, estrazione, raffinazione e trasporti, il costo di un litro di combustibile (circa 0,30 €) è ridicolmente basso rispetto alla quantità di calore che fornisce.

•Questo è il motivo reale del negazionismo trumpiano.

•Duplicità del problema –La combustione di qualsiasi genere presenta due aspetti altrettanto importanti:

-generazione di calore

-emissione di gas tossici e “climalteranti”, particolarmente, ma non esclusivamente, grave nel caso di combustibili fossili.

Le fonti alternative-La “sostenibilita’“

•Chiariamo subito come il ricorso alle fonti alternative attenua alcune questioni ma NON LE RISOLVE:

•Biomasse –sono costituite da tutta la materia di origine vivente che quotidianamente viene prodotto e accumulato dalla radiazione solare, vegetali in primo luogo (v. BiofuelENI).

•Si tratta di materiale che invece di lasciare spontaneamente stratificare e fossilizzare viene usato (in gran parte tramite combustione con generazione di CO2 e altri gas tossici) e convertito in calore (magari alla fine di un lungo processo).

•Solare –Si tratta della cattura di radiazione solare sottratta al ciclo naturale giorno-notte e trasformata o immagazzinata sotto altre forme (ma anche qua alla fine come calore). Necessario mettere in bilancio l’enorme quantità di energia necessaria per la sua realizzazione.

•Eolico-idroelettrico-mareomotore  v. Sopra.

•Geotermica –quando prevede la estrazione di calore da strati caldi della crosta terrestre costituisce ancora una fonte di calore aggiuntivo. Meno quando utilizza calore che in ogni caso andrebbe disperso nell’atmosfera.

•Nucleare –Anche se in forma diversa, vale quanto detto per i combustibili fossili, ma con ancora più gravi conseguenze sul piano della sicurezza

I Fondamenti fisici del problema

•A fondamento delle problematiche ambientali stanno due principi inderogabili della termodinamica, di cui il secondo è quello che chiarisce in via definitiva i termini del problema.

•I°principio: nelle trasformazioni di lavoro in calore esiste un rapporto fisso tra le due forme di energia (impossibilità di stufe elettriche che consumino di meno).

•II°principio, useremo la formulazione più adatta al nostro caso: Nelle trasformazioni di calore in lavoro (come nelle macchine di uso industriale, di locomozione, ecc) UNA PARTE del calore impiegato DEVE essere ceduto ad un ambiente a temperatura più bassa di quella di processo (es. gas di scarico dalla marmitta)

•Abbiamo indicato UNA macchina o UN motore ma il principio vale per un complesso di macchine (industria) o complesso di industrie (sistema industriale).

•In termini del tutto evidenti:

•NON PUO’ ESISTERE UN PROCESSO PRODUTTIVO CHE NON EMETTA EMISSIONI TERMICHE E CHE NON CONTRIBUISCA AL RISCALDAMENTO GLOBALE. (V.”sostenibilità”)

Gli inquinamenti

•Abbiamo visto che esistono 2 livelli di inquinamento: chimico e termico, del secondo si parla troppo poco pur essendo uno dei fattori principali del dissesto ambientale sulla biosfera

•Certamente anche l’inquinamento chimico ha gravi conseguenze su quello termico tramite i gas climalteranti che aumentano a dismisura l’effetto serra e quindi l’accumulazione di calore non irradiato verso l’universo.

•I gas ad effetto negativo nei confronti dell’ozono hanno gravemente danneggiato la protezione della jonosfera contro la penetrazione della radiazione solare, ma sembrerebbe che la loro riduzione, per legge fortemente richiesta dal mondo ambientalista, stia riducendo il danno.

L’inquinamento elettromagnetico

•La radiazione elettromagnetica è gravemente patogena anche se non sono definiti con certezza i limiti del problema. Il danno è proporzionale alle frequenze di impatto, e quindi sempre più grave via via che queste crescono (5G)

Il cuore del problema e la Green Economy

•I movimenti visti all’inizio pongono la parola d’ordine “sviluppo sostenibile”, ignorando o fingendo di ignorare che la legge del capitale, magistralmente enunciata e dimostrata da Marx esclude ogni forma di regolamentazione della corsa alla CRESCITA del profitto.

•Tale legge non può in alcun modo essere messa in discussione, come evidentemente appare dalla Equazione di Marx.

•Solo una DRASTICA CONTRAZIONE QUANTITATIVA della produzione di merci può frenare la crescita entropica (Notarrigo, Pagano)

•Ogni altro escamotage (v. Decrescita Felice) è un inutile pannicello caldo (Latouche, Pallante)

•Ma la RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DI MERCI comporta in quanto tale la stagnazione e la morte del sistema

•Le strategie ultra-individualiste dal basso appaiono quindi……

Il quadro economico capitalista

•La famosa equazione di Marx      

(Alla fine di un ciclo produttivo DEVE aversi, in media:

                        C’ = c + v + p = C + p )

è stata contestata per decenni da economisti interessati, ma è stata definitivamente provata con metodi matematici raffinatissimi e definitivi da Von Neumann prima e Sraffa poi.

•Quello che ci interessa di più non è il profitto p in se, ma il profitto RELATIVO al capitale investito cioè il SAGGIO DI PROFITTO

                              r = p / c+v

•E’ evidente che per ottenere saggi di profitto elevati e quindi concorrenziali la frazione deve avere il denominatore il più piccolo possibile. Si tenta di ridurre i salari va aumentando a dismisura gli investimenti fissi c(automazione)

Il quadro economico capitalista – 2

•Visto che la voce salari v non può essere compressa oltre la soglia di sopravvivenza e di sopportabilità, la CONCORRENZA del mercato rende INELUTTABILE la necessità di AUMENTARE IL CAPITALE INVESTITO. Chi non investe in innovazione tecnologica è destinato a scomparire dal mercato.

•Ne consegue che i capitali C da investire DEBBONO ESSERE MASSIMIZZATI a pena di scomparsa. Non può esistere uno stato STAZIONARIO (stagnazione) che comporta la crisi e la scomparsa del sistema, ne meno che mai una DECRESCITA (felice) (Latouche, Pallante)

•L’aumento a dismisura del denominatore della frazione r produce ineluttabilmentequello che Marxchiama CADUTA TENDENZIALE DEL SAGGIO DIPROFITTO, ed il sistema TENTA di arginarlo aumentando a dismisura la QUANTITA’di merci prodotte, sopratutto inventando esigenze inutili e nocive utilizzando tutte le armi di diffusione culturale di massa.

•In ogni caso l’ AUMENTO della produzione NON PUO’ non ottenere come risultato il vertiginoso aumento della immissione termica e dell’inquinamento chimico in atmosfera.

L’ unica soluzione possibile

A questo punto la soluzione appare semplice e chiara: l’umanità ha davanti a se una (unica) strada per sopravvivere: rovesciare il sistema economico basato sul mercatoe sullo sfruttamento della manodopera e dell’ambiente nel suo opposto: quello basato sulla pianificazionedella produzione su base rigorosamente scientifica, cioè nel SISTEMA SOCIALISTA, l’unico che possa garantire la RIDUZIONE DRASTICA DELLO SFORZO PRODUTTIVO e quindi della devastante immissione termica e chimica in atmosfera.


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